Consapevolezza, evita errori di comunicazione imperdonabili!
SIAMO DAVVERO CONSAPEVOLI DEL NOSTRO COMPORTAMENTO ?
Un paio di settimane fa mi sono messo a dare un’occhiata su internet ai vari tabloid con la consapevolezza di dovermi aggiornare su quello che succede in giro. Mi sono imbattuto in una serie di notizie curiose, che trattano di personaggi famosi, che in qualche modo criticavano certi loro comportamenti. Ebbene, in quanto personaggi con altissima visibilità dovrebbero avere un occhio di riguardo in più e più consapevolezza per quanto concerne la loro comunicazione, non credi? Una star, proprio in virtù del fatto che è famosa e popolare, dovrebbe avere più consapevolezza e dovrebbe sempre stare attenta all’immagine che dà di sè, in quanto spesso basta un errore anche per rovinare una carriera.
Insisto da 12 anni sull’importanza della comunicazione efficace, non solo per i personaggi famosi, ma per tutte le persone per far capire che dobbiamo sempre preoccuparci della percezione che hanno gli altri di noi e quindi dobbiamo fare attenzione a ciò che facciamo. Le notizie che ho visto e letto mi hanno fatto sorridere però mi hanno fatto anche riflettere e acquisire consapevolezza sul fatto che il nostro modo di porci condiziona pesantemente il giudizio che gli altri hanno di noi. Cominciamo da Robbie
Williams che, durante un concerto, va a stringere le mani al pubblico, dimostrando empatia e condivisione e poi, però, si fa pizzicare dalle telecamere sul palco mentre si pulisce le mani con un disinfettante assumendo uno sguardo a dir poco disgustato! (Guarda il video)
L’altro video riguarda la cantante Mariah Carey che di punto in bianco molla il concerto di Capodanno di New York in Times Square e se ne va senza dare nessuna spiegazione (Guarda il video). Infine, chicca finale, l’attore Vin Diesel
durante un’intervista ci prova letteralmente con la sua intervistatrice, in modo anche sfacciato e un po’ volgare, assumendo un atteggiamento decisamente inappropriato (Guarda il video).
Queste tre brevi notizie, erano in prima pagina nella rubrica Corriere.it, tabloid nazionale, a dimostrazione del fatto che purtroppo ormai le notizie più importanti sono ahimè quelle virali, che fanno audience e non quelle che davvero impattano sulla vita delle persone. Ma tant’é!
Quello che ho letto e visto mi ha fatto riflettere su un pensiero: perché personaggi così famosi si lasciano andare a questi gravi errori di comportamento con così poca consapevolezza, loro che dovrebbero essere ben coscienti che alcune loro azioni possono essere soggette a pesanti critiche, soprattutto se fatte in pubblico, oscurando, seppur parzialmente, la loro immagine? Sono sicuro che qualcuno risponderebbe: “perché se ne fregano!” In realtà io non credo che sia così perché dopo essersi comportati così, in effetti, spesso capiscono di aver sbagliato e che la loro immagine può essere compromessa e quindi corrono ai ripari con vari comunicati stampa, scuse, ecc.. Quindi resta una domanda: allora perché lo fanno? La risposta, apparentemente scontata è: perché sono esseri umani, con un cervello legato a millenni di evoluzione che reagisce ancora in modo automatico, e con poca consapevolezza, a certe sollecitazioni, se non lo si educa adeguatamente.
Il nostro cervello è strutturato in modo da portarci a eseguire delle azioni che sono, dal suo “punto di vista”, le migliori, dopo averle in qualche modo processate, analizzate e comparate, euristicamente, nella situazione in cui ci troviamo: il nostro cervello, quando c’è da decidere velocemente decide per noi! In parole povere il cervello agisce in autonomia senza darci la consapevolezza di quello che stiamo facendo, se non dopo averlo fatto, quando ce ne rendiamo conto e quando, a volte, è troppo tardi per tornare indietro. E il caso tipico degli automatismi legati alla comunicazione non verbale, di cui parlo nel terzo pilastro della profilazione, attraverso il quale noi eseguiamo gesti, sguardi, azioni con il corpo, con il busto, con le mani, con le braccia, con le gambe, senza esserne consapevoli. Anche chi è esperto di comunicazione non verbale molto spesso si rende conto dei segnali che il suo corpo lancia, solo dopo averli lanciati.
Questo aspetto apre un capitolo, dibattuto nel mondo scientifico da diversi decenni, sul libero arbitrio: noi abbiamo davvero il controllo di quello che facciamo? Siamo davvero consapevoli?
La risposta è sì e no.
Ovvero noi pensiamo di avere sempre il libero arbitrio, ma in realtà ne abbiamo molto meno di quello che crediamo.
Spesso il cervello, che lavora incessantemente 24 ore su 24, governando milioni di processi contemporaneamente, sceglie per noi, senza alcun riguardo per la nostra consapevolezza. Sceglie quello che è più giusto fare per noi/lui secondo processi legati all’evoluzione, al contesto, alla genetica individuale e agli stati d’animo del momento; il cervello ogni nanosecondo processa un’enormità di informazioni gestite dai neuroni e dalle sinapsi cerebrali e alla fine questi meccanismi neuronali generano le nostre azioni. Questo è un aspetto molto importante su cui la comunità scientifica tutt’ora dibatte e purtroppo gli studi sul cervello sono ancora molto lontani dal dare una risposta definitiva a questa questione.
Il grande problema quotidiano che abbiamo, quindi è legato alla consapevolezza che spesso ci manca, rispetto a ciò che facciamo, ciò che diciamo, come lo diciamo, per non parlare poi di ciò che dicono gli altri, di ciò che fanno, di ciò che pensano, di come ragionano.
Per questo la profilazione mi sta molto a cuore e sto dedicando la maggior parte del tempo della mia vita ad essa, perché ritengo che tutti abbiamo il diritto/dovere di diventare più consapevoli di ciò che facciamo, di ciò che diciamo, e di come lo diciamo, è lo stesso vale per gli altri, cioè quello che dicono quello che fanno e come lo fanno. Senza la consapevolezza siamo manchevoli di autocontrollo e rischiamo in oni momento di fare cazzate che possono costarci molto care. Su questo aspetto insisterò parecchio, perché vorrei che attraverso la divulgazione di queste informazioni, i lettori riflettano, diventino maggiormente curiosi, decidendo di approfondire l’argomento.
Una volta assunta la capacità di essere consapevoli, di vedere al di là del proprio naso e di capire questi meccanismi si hanno innumerevoli vantaggi nella vita di tutti i giorni con gli altri, sia a livello personale che in quello lavorativo.
Provare per credere!