Auditivo o Visivo: il collega ed il capo non si capiscono…
… e il collega esce quasi sempre cazziato da lui: cosa fare?
Per creare situazioni spiacevoli basta poco e molto spesso addirittura capita in modo involontario, proprio come essere auditivo o visivo.
Proprio così: in modo involontario!
Rischiamo di trovarci in determinate circostanze spiacevoli semplicemente perché non abbiamo lo stesso sistema di rappresentazione di un altro individuo e ponendoci in un confronto rischiamo di scatenare furiose liti. Solo per il fatto di essere auditivo o visivo, ad esempio.
Considerato il tempo che passiamo al lavoro, uno dei posti dove più rischiamo di avere questi problemi di diversità nel percepire il mondo esterno, è proprio il posto di lavoro. Se un titolare che percepisce la realtà prevalentemente attraverso le immagini si scontra con un collega o subalterno, che al contrario è maggiormente sensibile a suoni e i rumori, ecco che si scatenano incomprensioni che portano a sfuriate continue tra i due. Una battuta: chi la spunta sempre?? Ovviamente il titolare, in quanto ha potere gerarchico sul suo dipendente, che uscirà dal confronto sempre spiazzato e disorientato.
Da fuori, cosa potresti fare per evitare che accada o per aiutare un tuo collega o il tuo capo a cercare di andare d’accordo e avere conversazioni e confronti costruttivi? Essere auditivo o visivo non dovrebbe essere d’intralcio alla vita lavorativa, bensì un modo costruttivo di confrontarsi.
Innanzitutto devi conoscere bene le caratteristiche di auditivo o visivo. Una volta che le avrai comprese, capirai quello che l’uno non capisce e sopporta dell’altro, e viceversa, e potrai così gestire ogni situazione senza entrare in conflitto.
La cosa fondamentale che devi sapere è che il visivo non sa di creare, con i suoi striduli rimproveri, un fastidio non indifferente all’auditivo che percepisce e si concentra prevalentemente su quello. A sua volta l’auditivo non è consapevole che il titolare, nel nostro caso, essendo un visivo considera le sue lamentele verbali solo “fumo e niente arrosto”. Essere prevalentemente auditivo o visivo e andare d’accordo con chi rappresenta la realtà in modo diverso dal tuo non è sempre facile. Per questo ci sono strumenti, come i video, i libri o un coach che possono aiutarti a distinguere auditivo o visivo, partendo da te stesso o te stessa.
Capire se sei auditivo o visivo ti aiuta enormemente a capire in che modo il tuo modo di parlare deve essere modificato per farti comprendere meglio e in modo costruttivo. Facciamo un esempio: ti è mai capitato di chiedere informazioni stradali a qualcuno? E ti è mai successo di non aver capito una mazza? Ebbene in tal caso tu e il tuo interlocutore con ogni probabilità avevate un sistema rappresentazionale diverso. Se tu sei un visivo ti serve ottenere informazioni visive, ovvero uno schizzo, una mappa oppure una spiegazione fatta da molti gesti; viceversa se sei un auditivo prediligi una descrizione dettagliata verbale o scritta del percorso. Ci hai mai fatto caso che google maps ti dà le informazioni sia attraverso una mappa che un percorso descrittivo? Scommetto che se sei un visivo prediligi la mappa e la descrizione può risultarti incomprensibile o difficilmente interpretabile. Gli esperti di Google Maps conoscono da anni le differenze tra auditivo e visivo e il sistema di navigazione è fatto in modo da soddisfare le esigenze percettive e di comprensione di entrambe le categorie di individui. Mediamente nel mondo occidentale il 55% della popolazione è visiva mentre un 25-30% è auditiva; la differenza percentuale è appannaggio dei cinestesici (se vuoi saperne di più guarda questo video).
In sostanza il proprio sistema di rappresentazione, determina una forte diversità nel percepire le informazioni.
Tornando al caso del titolare e del subalterno, basterebbe che ognuno di loro si impegnasse e venisse incontro all’altro esprimendosi attraverso il sistema di rappresentazione dell’altro, auditivo o visivo, e viceversa. Questo creerebbe stabilità di relazione e migliorerebbe la vita lavorativa sia del collega, che a questo punto saprebbe cosa realmente vuole il capo da lui senza mal interpretarlo, sia il titolare, che avrebbe quello che chiede in poco tempo e senza dover inutilmente sfuriare con il suo dipendente. Il tutto non potrebbe che giovare all’attività e alla rendita del lavoro.
Ci hai mai pensato che la stessa cosa succede tra moglie e marito??