Le differenze nella comunicazione tra l’uomo e la donna
Il cervello, con i suoi 20 miliardi di neuroni, è la materia più complessa dell’universo. E quello della donna lo è ancora di più. Il cervello femminile e quello maschile sono profondamente differenti fin dalla nascita. Fino ad un certo momento del nostro sviluppo fetale, esattamente l’ottava settimana, ogni cervello è “neutro”, ma poi si trova davanti ad un bivio: maschio o femmina.
A seguito di un massiccio afflusso di un ormone, il testosterone, il cervello si avvia a diventare macho. E perde alcune cellule della comunicazione, facendo invece crescere maggiormente quelle deputate al sesso e all’aggressività. Nella struttura cerebrale della donna, invece, la natura preserva le cellule più importanti ai fini della comunicazione e nella elaborazione delle emozioni.
Facciamo un esempio pratico: il prendersi cura. Secondo i moderni studi si tratta di un impulso femminile innato.
UNA DONNA REGALÒ ALLA SUA BAMBINA DI 3 ANNI UN CAMION DEI POMPIERI, INVECE DELLA SOLITA BAMBOLA. UN GIORNO ENTRÒ NELLA SUA CAMERETTA E LA TROVÒ INTENTA A CULLARE E COCCOLARE IL CAMION ROSSO, AVVOLTO IN UNA COPERTINA, MENTRE DICEVA: “NON PREOCCUPARTI DEL CAMIONCINO, ANDRÀ TUTTO BENE”.
Le differenze che ci sono da un punto di vista cerebrale ed emozionali, tra uomini e donne, creano problemi di relazioni, soprattutto per ciò che riguarda le aspettative. Come COACH tengo decine di corsi in aula che spiegano questi aspetti e vi assicuro che la consapevolezza di capire queste differenze porta notevoli vantaggi nelle relazioni con l’altro sesso.
Nei rapporti tra uomo e donna solitamente le aspettative generano illusioni, che a loro volta generano delusioni; si viene a creare, quindi, un circolo vizioso che spesso crea problemi di rapporto tra uomo e donna. Le aspettative nascono dal fatto che si ha bisogno di qualcosa dagli altri per soddisfare bisogni, che non si riesce a soddisfare da soli; purtroppo le aspettative creano dipendenza. Le aspettative nascono quando sacrificandomi per un altro mi aspetto una sorta di corrispettivo per il sacrificio sostenuto e il disagio che ho dovuto sopportare per l’altro. Il fatto di DARE non è un dono ma la prima fase di una transazione.
Abituandoci a DONARE senza pretendere nulla in cambio possiamo, invece, perseguire un circolo virtuoso donando me stesso e generando amore agli altri e di conseguenza a me stesso.
Da un punto di vista comportamentale le donne hanno sempre bisogno di condividere e verbalizzare le emozioni, mentre gli uomini non ne hanno necessariamente bisogno e anzi non vogliono farlo se non in casi particolari. Per esempio quando le donne leggono, usano entrambi gli emisferi del cervello (parte logica e parte emotiva), mentre gli uomini usano solo quello sinistro (la parte logica).
Altre differenze fisiologiche che caratterizzano gli uomini e donne vengono evidenziate negli sport: ad esempio nel nuoto la donna usa meno energia, mentre nella corsa l’uomo è più avvantaggiato perché ha i piedi più grandi.
Tra le differenze chimiche che segnalo tra i due sessi merita una menzione la serotonina, la cosiddetta sostanza che dà il buon umore: la donna produce serotonina più lentamente, ed ecco perché tende maggiormente ad essere più ansiosa e apprensiva dell’uomo.
Ma il piatto forte delle differenze nella comunicazione lo troviamo nel modo di esprimersi: per esempio quando l’uomo è stanco, lo dice e basta e va a riposare, mentre quando la donna è stanca, e lo dice, vuol anche dire abbracciami, coccolami, consolami. In un contesto come questo quando l’uomo è stanco la donna tende a coccolarlo, lo abbraccia e lo consola, mentre lui, in realtà, vuole solo andare a riposare.
Gli uomini danno alle parole un significato letterale. Le donne danno alle parole un significato relazionale. Una donna dice al proprio compagno: “Non mi porti mai fuori a cena”. In realtà vuole dire che le piacerebbe che lui la portasse fuori a cena per stare un po’ insieme. Invece il suo compagno risponde: “Ma cosa dici? Ci siamo stati il mese scorso!”
Inoltre le donne danno sempre consigli, perché fa parte del loro modo di tessere e instaurare relazioni con gli altri. Invece gli uomini solitamente detestano i consigli da loro non richiesti. Così in macchina possiamo assistere a litigate furibonde tra marito e moglie nel caso in cui il marito al volante sbaglia strada, e la moglie gli dice di fermarsi a chiedere. Lui non VUOLE fermarsi a chiedere! Piuttosto ci mette il triplo del tempo ad arrivare!
John Gray (Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere) definisce gli uomini “Mister Aggiustatutto”. Gli uomini amano trovare soluzioni. Vivono per questo. E se qualcuno li sollecita, loro sono sempre pronti a darne. Quindi se una moglie torna a casa e dice che è stanca (in realtà vuole sono instaurare una relazione con il suo compagno, vuole attenzione e consolazione) il marito le dice in maniera lapidaria: “Allora vai a riposare”.
Uomini e donne hanno intenzioni buone ma reazioni diverse. Quando nascono i “conflitti” la comunicazione si sposta sul piano della relazione. E così assistiamo al classico teatrino di coppia del chi vince chi perde, chi ha ragione chi ha torto, chi decide e chi no, chi ha fatto di più e chi di meno.
Per interrompere il conflitto si può “rompere lo schema comportamentale“. Ci sono tre modi per farlo:
- Cambiare il focus mentale (spostare l’attenzione su un altro argomento o su altri pensieri) o fisico guardare da un altra parte, fuori dalla finestra, spostarsi su un altra sedia, ecc.
- Cambiare il proprio linguaggio (invece di dire “ sono arrabbiato” posso dire “sono solo un po’ irritato”). Può sembrare una forzatura, ma funziona sempre.
- Cambiare la fisiologia del proprio corpo, cioè alzarsi, andare in bagno, uscire un attimo, farsi un caffè.
Se modifico uno di questi elementi dello schema, che si è venuto a creare nel contesto ambientale, posso uscire dal mio stato emozionale negativo interno.
Subito dopo è opportuno farmi delle domande per decidere cosa voglio fare per uscire definitivamente dal conflitto, come ad esempio: preferisco avere ragione o essere felice? Vale la pena continuare a litigare? È più importante averla vinta o l’amore che ci unisce?
C’è un altro modo per uscire dal conflitto. Si chiama: Disarmo unilaterale. Consiste nel decidere di “cedere le armi” Es: “Facciamo come vuoi tu”. Funziona solo se non ci sono rivendicazioni future, ma un sincero disarmo senza recriminazioni.
Infine c’è un ulteriore sistema per uscire da un conflitto che si può usare nei casi di maggiore resistenza: scegliere un arbitro equidistante dalle parte per risolvere i contrasti.
Come coach voglio lasciarvi un prezioso strumento trasmessomi da Antony Robbins: Tony ha codificato le differenze concettuali esistenti tra gli uomini e le donne. In pratica nello stesso contesto i due sessi reagiscono in modo differente perché vivono concettualmente la situazione in modo differente. Ecco elencate le principali differenze e, con queste vi saluto e vi aspetto al prossimo articolo:
FEMMINE | MASCHI |
Amano Riempirsi | Amano svuotarsi |
Cogliono sperimentare amore | Vogliono sperimentare libertà |
Fanno diventare grandi le cose piccole | Fanno diventare piccole le cose grandi |
Desiderano essere comprese | Desiderano essere apprezzati |
Vogliono essere possedute | Vogliono essere liberi |
Sono stimolate dalle lodi | Sono stimolati dalla sfida |
Raccolgono (concetto di riempirsi) | Lasciano/Seminano (concetto di svuotarsi) |
Tendono ad aggrapparsi | Tendono a scioglersi |
Sono portare a ricordare | Sono portati a dimenticare |
Fdb